Maria Carla Prevedello
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Quando ero bambina, disegnavo e dipingevo animali, soprattutto quelli acquatici. Così a 14 anni nacque la mia prima esposizione dal titolo:
“Il diluvio universale”
Con la lettura de “Il cavaliere azzurro” mi innamorai di Kandinskij così
la mia pittura divenne informale e gradualmente astratta.

Negli anni ottanta avevo raggiunto il livello espressivo che desideravo; tuttavia la mia rivoluzione artistica fu determinata dall’incontro con il Professor Baba Bedi e la filosofia acquariana. Da quel momento la mia anima aprì una nuova finestra incontrando la pittura psichica.
Furono otto anni di ricerca intensa.
Contemporaneamente frequentavo le lezioni di scenografia del Professor Giovanni Soccol all’Accademia di Belle Arti di Venezia.

Più la mia pittura diventava conosciuta, maggiore era il desiderio in me di comunicare qualcosa di più profondo. Era il desiderio di donare a chi credeva in me un messaggio evolutivo, che avesse il profumo del sacro. Così nel 1989 passai dalla pennellessa ai pennelli numero 003, quando iniziai gli studi di iconografia bizantina nei monasteri alla scuola dell’iconografo russo Alexander Stal’nov di S.Pietroburgo e del maestro italiano Giovanni Mezzalira.

Da questo momento l’oro, simbolo della totalità della com-passione,
quindi del sacro dell’immortalità, entra nelle mie opere per sempre.
Un desiderio immenso di comunicare il più possibile mi ha avvicinato
al figurativo in modo intenso. Ora c’è una nuova ricerca nella mia pittura:
ogni dipinto presenta un concetto filosofico che invita a riflettere.

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©2015 - Maria Carla Prevedello, Artista